2. AMA I TUOI ALLIEVI
(ti somigliano)
Lavoravo a tempo pieno in una grande azienda; mi alzavo prestissimo per praticare, scappavo dalle
riunioni per insegnare ai miei corsi Yoga e spesso finivo di lavorare ai
progetti aziendali a notte fonda, dopo essere rientrata dalle lezioni.
Chi me lo faceva fare?
Mi era chiarissimo, e
ora lo è ancora di più, che lo facevo e lo faccio, per amore; adoro le “mie
persone”, adoro stare nei loro universi, meravigliosi e sorprendenti, adoro studiare
e insegnare Yoga.
Sennò non potrei farlo.
Amare le tue persone
significa ascoltarle, dare valore al fatto che si organizzano (a volte
pesantemente!) per venire ai tuoi corsi, seguirti ai seminari, praticare
insieme a te.
Significa, se insegni
Yoga, capire al di là delle esplicitazioni, perché ogni giorno siamo
differenti, comprendere di cosa c’è bisogno e cosa puoi fare per raggiungerli.
Significa essere in
grado di raggiungere tutti, o almeno provarci con sincerità totale.
Significa conoscere il Corpo,
conoscerne l’anatomia e la fisiologia, i canali energetici, rispettarne
l’Armonia nella sequenza di asana, respirazione, mantra, concentrazioni.
Di fatto, significa
praticare molto, moltissimo per conto proprio, lavorare costantemente su di sé;
e questo ci porta direttamente al prossimo punto…
3. PRATICA, PRATICA,
PRATICA
“Ma anche tu, che
insegni, poi per conto tuo pratichi Yoga?”
Quesito meditabondo, posto
da qualcuno che a sua volta insegna (filosofia all’università, per la
precisione).
“Ovvio. Cosa insegno,
sennò?”.
Annuisce con aria
pensierosa, “Eh, me lo ripeto spesso anche
io”.
Immagino valga per tutti
coloro che insegnano, qualsiasi sia la materia.
Pratica.
Pratica, sennò cosa vuoi
insegnare?
Anche se hai molte
classi, quello che fai non sostituisce la tua pratica personale; se si insegna,
non lo si fa per se stessi: si è a servizio degli allievi (vedi punto precedente!).
E' la ricerca personale che ti porta ad avere qualcosa da condividere con le persone che guidi.
E' la ricerca personale che ti porta ad avere qualcosa da condividere con le persone che guidi.
E' la pratica personale
che ti ha portato, bene o male, ad insegnare Yoga, giusto?
Allora non lasciarla
mai.
4. SII CURIOSA/O (e coreaggiosa/o, a volte)
Non basta leggere gli
stessi libri e giornali di Yoga che leggono tutti gli insegnanti di Yoga che
conosci, e andare agli stessi seminari e festival di Yoga a cui si iscrivono tutti gli altri
insegnanti di Yoga, di cui hai sentito parlare da altri insegnanti di Yoga o
che hai visto pubblicizzati nei giornali che si occupano di Yoga.
Pratica.
Cerca.
E nascerà la curiosità
di seguire strade/insegnamenti/discipline che potrebbero sembrare distanti dal tuo
mondo e invece non lo saranno; sii curiosa/o non solo di ciò che ha l’etichetta
“Yoga”, ma di tutto ciò che risuonerà in te.
Anche quando sarai
l’unica insegnante Yoga nella stanza.
Perché quello che ti
muove, che ti ispira, diventa Yoga se
tu sei Yoga.
Farà parte del tuo
bagaglio, della tua ricerca, della tua Vita.
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